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Comunicato stampa

Libertà con il “benessere degli animali”

Salute, biosicurezza, digitalizzazione e Pac sono stati gli argomenti al centro di due incontri che la cooperativa lattiero casearia ha organizzato con i suoi soci ed esperti del settore.

 

La salute e il benessere degli animali è sempre più sotto l’attenzione dell’Unione europea.
La qualità dei prodotti che arrivano in tavola è strettamente connessa agli standard degli allevamenti. Latteria Soresina ha posto da venti anni questo tema al centro della sua strategia.

Di benessere animale si è discusso ieri in due incontri tenutisi nella sala conferenze della sede soresinese della Latteria ai quali hanno partecipato i soci e alcuni specialisti del settore. Si è parlato anche di Biosicurezza, Nuova PAC e Digitalizzazione della Filiera. Sono intervenuti il medico veterinario Nicoletta Colombo e il Dr. Adriano Gobbi relativamente al Benessere animale; il Dr. Mario Comba per quanto riguarda la Biosicurezza mentre Cecilia Balletta ha trattato le tematiche della nuova PAC e Mattia Vagni la digitalizzazione della filiera.

Gli animali da allevamento hanno bisogni simili a quelli dei loro antenati selvatici, sebbene alcune necessità si siano modificate nel corso della domesticazione.

Esistono studi scientifici che hanno definito cosa si intende per benessere animale. In sintesi si tratta di garantire ad essi cinque libertà:  libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione; la libertà dai disagi ambientali; la libertà dalle malattie e dalle ferite; la libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche; la libertà dalla paura e dallo stress.
E’ importante garantire ad essi anche la libertà di essere animali, cioè quella di non essere costretti, come spesso nel caso degli animali d’affezione, ad antropomorfizzarsi, cioè ad essere trattati, nutriti, vestiti, come esseri umani e magari di non poter vivere  nessun tipo di socialità con propri simili, perché quasi sempre da soli o in compagnia di umani, o in gabbiette/ vaschette, o situazioni simili.

Alcune tra queste “libertà” sono universalmente riconosciute e applicate naturalmente dagli allevatori, altre rientrano nelle competenze “storiche” del medico veterinario, mentre le ultime due rappresentano qualcosa di non sempre immediata comprensione e applicazione, rientrando in quel bagaglio scientifico che deve essere fatto proprio da tutti gli operatori del settore ed in particolare dal medico veterinario.

Le due ultime libertà, le più difficili da valutare oggettivamente, rappresentano i punti cardine della normativa europea relativa al benessere degli animali da allevamento.

Nel valutare il benessere di un animale si considera la capacità di adattamento a specifici ambienti e le caratteristiche delle strutture (pavimentazioni, microclima, pulizia) utilizzate per l’allevamento, la qualità della lettiera e la numerosità dei gruppi di animali.
Il benessere animale è condizione basilare per produrre alimenti di alta qualità. L’obiettivo è garantire al consumatore prodotti provenienti da allevamenti non inquinanti per l’ambiente e dove gli animali vengono allevati secondo criteri che ne rispettino le esigenze fondamentali.
“I nostri allevatori sono generalmente innamorati del loro lavoro, della loro terra e degli animali, sapendo molto bene che la loro vita,  quella delle loro famiglie ed il loro futuro di agricoltori ed allevatori, è direttamente proporzionale a quanto rispetto ed amore danno alla terra ed ai loro animali” dichiara il presidente di Latteria Soresina Tiziano Fusar Poli.
Qualunque allevatore sa molto bene come un animale in condizioni di benessere produca di più e meglio. E non è per nulla vero che gli  negli allevamenti intensivi, vivano una situazione di minor benessere, anzi. Gli allevamenti intensivi sono spesso quelli meglio attrezzati ed organizzati per offrire buone condizioni di vita agli animali, poichè in essi, tra l’altro,  possono vivere in grandi gruppi, nei quali  riescono a esprimere meglio le loro attitudini sociali e gerarchiche. Inoltre è scientificamente dimostrato che il Kg di latte prodotto in un allevamento intensivo, è meno impattante sull’ambiente di quello prodotto in un allevamento estensivo.

Non a caso Latteria Soresina da sempre si è attivata per interpretare al meglio, nelle stalle dei propri allevatori, le migliori pratiche per il benessere animale. La convinzione non è solo di mero carattere etico, ma di fatto la cooperativa cremonese ha fatto del benessere animale una scienza utile alla sostenibilità dell’impresa: animali che stanno meglio, vivono meglio e fanno latte di migliore qualità, condizione necessaria per gli obiettivi aziendali di valorizzazione dei suoi trasformati lattiero caseari.

Già nel 2017 Latteria Soresina con un noto spot fu la prima a promuovere il sistema di benessere animale come valore anche per il cliente finale.

Altro tema fondamentale è la Biosicurezza. Negli allevamenti bovini la biosicurezza rappresenta l’insieme di strategie, mezzi e procedure gestionali tese a prevenire o limitare l’introduzione e la diffusione di rischi biologici e chimici che potrebbero causare stati patologici negli animali.

E’ fondamentale la programmazione e la corretta applicazione di un buon piano di biosicurezza all’interno di un allevamento di bovini per evitare epidemie, quindi come supporto ai piani di profilassi. Questo significa interventi fondamentali quali la movimentazione degli animali, l’igiene delle stalle e dei locali di servizio e la formazione del personale.

Un buon piano di biosicurezza non richiede forti investimenti economici, ma solo semplici misure da intraprendere nella routine gestionale dell’azienda.

Un altro tema trattato è quello della digitalizzazione della filiera.
L’introduzione di nuove tecnologie è risultato essenziale anche per migliorare l’impatto ambientale delle produzioni agricole e dell’allevamento della filiera Latteria Soresina, con grandi risultati misurati e misurabili. Nuove pratiche agronomiche, nuovi strumenti informatici, una sensibilità sempre più diffusa, hanno permesso una riduzione significativa di utilizzo di farmaci, di concimi e di presidi sanitari. Una grande diffusione fra i soci della Cooperativa Soresinese ed all’interno delle sue fabbriche, di biogas e pannelli fotovoltaici, hanno generato una grande produzione di energia da fonti rinnovabili, con una conseguente importante riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera, realizzando di fatto, nel caso di produzione di energia dai reflui dell’allevamento, quell’economia circolare che deve essere il modello da diffondere sempre più.


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